Con le procedure di sovraindebitamento è possibile revocare la cessione del quinto dello stipendio

Spesso nei casi di sovra indebitamento ci si imbatte nella problematica relativa alle cessioni del quinto dello stipendio (o pensione).

 

Nell’ambito delle procedure da sovra indebitamento, dunque, il problema che si pone è se il finanziamento assistito da cessione di quote di stipendio debba essere rimborsato secondo il piano di ammortamento concordato oppure possa essere falcidiato.

 

Pur non avendo dato risposte univoche, nei Tribunali prevale la decisione di sospendere il prelievo dallo stipendio (o pensione) delle rate mensili oggetto di cessione e ricomprenderle nel patrimonio del debitore. Questo anche al fine di garantire la disponibilità dell’intero patrimonio per soddisfare i creditori.

 

Con recenti provvedimenti, ad esempio, i Tribunali di Piacenza, Siracusa, Pistoia, Busto Arsizio, Verona, Grosseto e Torino, nell’ambito rispettivamente della “liquidazione del patrimonio” e del “Piano del consumatore” hanno sancito proprio la revocabilità dei finanziamenti dietro cessione del quinto e delega di pagamento.

 

In tal modo, il debitore si riappropria del suo reddito, o meglio della somma che serve per il sostentamento della sua famiglia, destinando la parte residua ai creditori nel loro complesso, comprese le finanziarie e le banche con le quali aveva stipulato prestiti concessione del quinto.

 

Analogamente, il Tribunale di Napoli Nord ha rigettato il reclamo proposto da un istituto di credito nei confronti di un consumatore, ribadendo che “il credito ceduto dal lavoratore alla finanziaria è un credito futuro, che sorge relativamente ai ratei di stipendio soltanto nel momento in cui egli matura il diritto a percepire lo stipendio mensile e, per ciò che concerne il TFR, soltanto nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro.

 

Tale impostazione appare coerente con i principi generali che governano la disciplina del sovraindebitamento, quali la natura concorsuale del procedimento e la parità di trattamento dei creditori, ciò che induce a ritenere che anche il cessionario del quinto debba essere assoggettato alla falcidia prevista per i chirografari”.

 

La legge sul sovraindebitamento, a fronte di un oggettivo aumento della popolazione insolvente, si pone l’obiettivo di ristrutturare integralmente la situazione debitoria del soggetto interessato, evitando, a determinate condizioni, che una persona possa essere inseguita dai debiti tutta la vita.

 

Tale legge, dunque, mira ad offrire una seconda opportunità a coloro che hanno contratto debiti allorquando potevano ragionevolmente assolverli e si sono poi trovati, per eventi imprevedibili (di varia natura), a non potere adempiere regolarmente.

 

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